Contratto badante non convivente: alcune info
Il contratto badante non convivente è il documento che viene stilato per regolarizzare i rapporti di lavoro tra badante e famiglia che necessita, solo per una parte della giornata, dei servizi di assistenza familiare per un caro anziano. In questo caso l’assistente domiciliare non vive con l’assistito. Pertanto, regole contrattuali, orari di lavoro e retribuzione di una badante convivente risultano differenti.
Il contratto badante non convivente prevede un massimo di 40 ore settimanali, come stabilisce il CCNL, distribuite su 5 o 6 giorni, ciascuno dei quali non può superare le 8 ore, che devono essere lavorate tra le 6 di mattino e le 22 di sera.
Nello stipendio della badante non convivente, che viene determinato in base alle ore di fatto lavorate, la retribuzione oraria varia a seconda del livello di appartenenza dell’assistente familiare, indicativamente da un minimo di 5,27 euro per il livello A, a un massimo di 9,36 euro per il livello DS.
Ma in quali casi è consigliabile assumere una badante non convivente e quali sono i compiti che deve svolgere?
Contratto badante non convivente: i casi e le mansioni
Ci sono diversi casi in cui una badante non convivente è da preferire ad un’assistente in regime di convivenza. Ecco i principali:
- Per un anziano autosufficiente che ha bisogno di supervisione nell’assunzione dei farmaci, affiancamento nel recarsi alle visite, supporto nella preparazione dei pasti e nella cura della casa;
- Per un anziano autosufficiente che desidera compagnia e sostegno nello svolgimento delle attività motorie e nel mantenimento della propria rete sociale;
- Per un anziano autosufficiente che riesce a organizzare la propria quotidianità in autonomia ma preferisce avere un supporto durante la notte. In questo caso ci saranno modifiche nelle tariffe (indicativamente il 20% in più rispetto alle diurne) e nell’orario dellabadante non convivente, il cui servizio coprirà la fascia di tempo notturna, dalle 22 alle 6 del giorno dopo. Questa prestazione potrebbe essere richiesta anche in caso di sostituzione della badante convivente.
Volendo sintetizzare quello che può essere richiesto ad un’assistente familiare non convivente, ecco le principali mansioni della badante non convivente:
- Compagnia e supporto emotivo e psicologico;
- Aiuto nella somministrazione delle eventuali terapie, nell’igiene della persona e della casa, nella preparazione dei pasti;
- Accompagnamento alle visite, commissioni, corsi, incontri.
Contratto badante non convivente: costi da considerare
Dunque una badante non convivente, quanto costa? In un contratto di questo tipo, sono specificati orari, mansioni ed elementi aggiuntivi come la tredicesima mensilità (adeguata ai mesi di fatto lavorati), la retribuzione dei giorni di ferie, 26 l’anno (pagati di norma 1/26 della retribuzione mensile), quella dei giorni festivi e di malattia. Ovviamente, la badante non convivente avrà dei costi minori rispetto alla lavoratrice convivente sia per il minor numero di ore di lavoro richieste, sia perché non le si dovrà corrispondere l’indennità di vitto e alloggio necessaria in caso di convivenza.
La scelta della badante non convivente: Family Care e il ruolo dell’agenzia badanti
Family Care, realtà specializzata da sempre nei servizi di assistenza anziani a domicilio, è il tramite indispensabile tra le famiglie e le assistenti familiari. Oltre a formare badanti serie, competenti e professionali, e assegnarle agli assistiti personalizzando al massimo le associazioni, badanti seguirà tutti gli adempimenti burocratici del regolare rapporto di lavoro. Gli esperti Family Care si occuperanno infatti di stilare il contratto della badante non convivente, di corrisponderle le buste paga, di organizzare eventuali sostituzioni e di adeguare il servizio a nuove potenziali esigenze. Per il tuo contratto badante senza convivenza, rivolgiti al più presto a Family Care!
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