Riforma dell’assistenza per anziani

Riforma dell'assistenza per anziani

La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti espressamente prevista dal PNRR 2022, attesa in Italia da più di 20 anni, dovrebbe entrare finalmente in vigore tra il 2023 e il 2024 permettendo al nostro Paese di allinearsi agli altri Stati europei.

Nonostante, infatti, la popolazione italiana sia tra le più longeve al mondo, l’attenzione alla fragilità ha da sempre occupato un aspetto marginale nel dibattito politico. 

Riforma dell'assistenza per anziani

Basti pensare che in questi ultimi 20 anni le proposte di riforma nel settore dell’assistenza agli anziani non autosufficienti sono state almeno 18 e solo una di esse è stata approvata nel 2006. Questo significa per l’Italia un notevole ritardo rispetto agli altri Paesi d’Europa non solo nella definizione delle priorità e degli interventi, ma soprattutto nel gestire le conseguenze che l’invecchiamento della popolazione comporta per anziani e famiglie.

Basti pensare che in un rapporto del 2021 l’Istat ha evidenziato come tra le persone ultrasettantacinquenni, ovvero la fascia di età in cui si concentra la gran parte delle persone non autosufficienti, vi siano 3,8 milioni di soggetti con difficoltà motorie gravi e/o compromissioni dell’autonomia nello svolgere le normali attività della vita quotidiana. Un livello superiore a quello registrato tra tutti gli Stati membri dell’Unione Europea (Eurostat 2021). 

É stato solo durante la pandemia da Covid-19 che il tema dell’assistenza agli anziani fragili è divenuto centrale facendo emergere da una parte il ruolo fondamentale che il sistema sociosanitario ha nella tutela e protezione degli anziani, dall’altra il ritardo che l’Italia presenta nella capacità di rispondere ai bisogni sempre più eterogenei degli anziani di oggi. L’emergenza sanitaria, che ha fatto pagare gravi conseguenze sanitarie e sociali proprio agli anziani, ha infatti contribuito a riconoscere l’urgenza di accelerare l’iter verso una riforma complessiva del sistema assistenziale, al fine di migliorarne l’efficienza e la sostenibilità.

In particolare, l’assistenza a domicilio rappresenta uno dei temi più urgenti che necessita di modifiche e di interventi sin da ora per dare risposte a quegli anziani e alle loro famiglie che non possono aspettare l’introduzione tra il 2023 e 2024 della riforma complessiva, come riportato nel Forum Nazionale Terzo Settore che si è a riunito lo scorso febbraio per discutere sulla riforma dell’assistenza agli anziani. Secondo i partecipanti al Forum, vi è la necessità di una Legge che riformi in modo organico il tema della non autosufficienza al più presto.  È adesso, infatti, che si sta definendo l’utilizzo degli investimenti straordinari sulla domiciliarità per il periodo 2022-2026 che dovrebbe prevedere nuovi strumenti e risorse, finalizzati a promuovere percorsi di autonomia sostenuti da servizi integrati di assistenza domiciliare.

Le azioni rivolte al sostegno e promozione della domiciliarità devono seguire l’approccio di assistenza multidimensionale indicato dal PNRR per la riforma e si focalizzano su interventi in grado di offrire risposte globali alla condizione di anziano non autosufficiente, caratterizzata da fattori non solo sanitari ma anche sociali che tengano conto del contesto di vita e delle relazioni. Garantire la migliore qualità di vita possibile all’anziano significa offrirgli il diritto ad ottenere tutte le prestazioni di cui necessita attraverso un pacchetto integrato di servizi e interventi con risposte ampie e articolate per tutto il tempo necessario.

In questo scenario il PNRR rappresenta la base in cui inserire la riforma per avviare un percorso pluriennale, in grado di assicurare un monitoraggio costante nella realizzazione di interventi che garantiscano agli anziani non autosufficienti, anche in età avanzata, una qualità della vita ottimale e ai loro familiari sostegno e accompagnamento.

Risulta pertanto fondamentale approvare una riforma che risponda alla sfida dell’invecchiamento attraverso:

  • il superamento della frammentazione delle misure e dei servizi rivolti agli anziani non autosufficienti,
  • la risposta a bisogni sempre più complessi e diversi,
  • la realizzazione di percorsi di assistenza semplici per l’attivazione di pacchetti di servizi differenziati e complementari: domiciliari, semiresidenziali e residenziali,
  • la regolamentazione dell’attività delle badanti,
  • la definizione di stanziamenti e il loro utilizzo su interventi a domicilio rivolti a persone fragili,
  • la garanzia della tutela pubblica della non autosufficienza.

Family Care si impegna per la domiciliarità

Family Care, agenzia specializzata nel settore dell’assistenza a domicilio, offre servizi di ricerca, selezione e somministrazione di assistenti familiari e sostiene ogni giorno le famiglie che necessitano di un aiuto per la cura del proprio familiare.

Family Care conosce bene i bisogni e delle famiglie di oggi e riconosce la necessità di investire su nuovi servizi e sulla domiciliarità, per non lasciare soli gli anziani di domani.

Tutto ciò come afferma da sempre Family Care richiede:

  • sinergie sempre più strette tra il settore pubblico e privato,
  • il riconoscimento di incentivi fiscali per promuovere la regolarizzazione delle badanti,
  • la realizzazione di percorsi di formazione per badanti, sempre più indispensabili e ricercate come operatori di cura,
  • la qualità e il monitoraggio dei servizi erogati per garantire alle famiglie badanti regolari, esperte e adeguate.

Family Care attende la Riforma ma già ora è accanto alle famiglie e agli anziani per sostenerle e affiancarle nel miglior modo possibile.

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