Ridurre il rischio di invalidità negli anziani grazie agli animali domestici
Ridurre il rischio di invalidità negli anziani grazie agli animali domestici
L’invalidità negli anziani non è legata solo al processo naturale di invecchiamento, ma anche a uno stile di vita poco sano e non corretto.
Al contrario ci sono alcuni fattori, quali la presenza di un animale domestico, che possono contribuire a migliorare la qualità della vita dell’anziano e a ridurre il rischio di disabilità fisiche e altre patologie.
Se l’attività fisica risulta essere il primo consiglio per invecchiare senza incorrere in invalidità, per ridurre il rischio di invalidità negli anziani quale miglior modo di passeggiare per un anziano se non quello di accompagnare fuori il proprio cane.
Secondo una ricerca condotta in Giappone, pubblicata sulla rivista “Plos One”, gli anziani che possiedono un animale domestico sono i più attivi e per questo vedono dimezzarsi le probabilità di sviluppare invalidità e patologie cardiovascolari.
La ricerca dimostra che, per le persone anziane, decidere di adottare un animale da compagnia, in particolare un cane, rappresenta un ottimo modo per migliorare la propria salute e allungare la vita.
Questo è vero in quanto l’animale aiuta a:
- mantenere uno stile di vita sano e attivo;
- garantire passeggiate regolari facilitando l’attività fisica;
- migliorare la salute psichica, rallentando il decadimento cognitivo;
- alleviare lo stress;
- sentirsi utile e gratificata.
Convivere con un cane riduce il rischio di invalidità negli anziani del 50%, perché permette non solo di rispettare le linee guida sull’attività fisica dettate dall’OMS, ma anche perché rende la vita della persona anziana più serena e stimolante, perfino in condizioni di non autosufficienza.
Anche un anziano fragile o invalido assistito a domicilio da una badante può infatti trovare benefici dall’avere accanto un animale domestico che gli permetta di alleviare i propri problemi fisici e psicologici e di favorire le relazioni sociali.
Lo studio giapponese, condotto su un campione di oltre 11.200 soggetti appartenenti alla fascia di età 65-84 anni, ha evidenziato che il rapporto tra animali domestici e anziani, anche in età avanzata, aiuta a migliorare la qualità della vita di questi ultimi.
Avere un cane migliora la qualità di vita degli anziani assistiti
Per un anziano avere accanto un animale domestico nella propria quotidianità ha indubbi benefici sulla qualità della vita e sull’umore.
Anche in presenza di una badante, infatti, tra padrone e animale domestico si crea un legame affettivo forte che influenza positivamente il carattere e il comportamento, stimolando l’anziano ad uscire e a passeggiare, favorendo da un lato le interazioni sociali, dall’altro riducendo il rischio di invalidità causate da uno stile di vita sedentario.
Prendersi cura di un animale aiuta, inoltre, a sviluppare il senso di fiducia e responsabilità, favorisce la gratificazione e, grazie al contatto fisico, allevia il senso di solitudine di cui sempre più anziani soffrono.
Invecchiare insieme ad un cane nella propria casa si rivela stimolante e appagante ma soprattutto è utile per migliorare la salute fisica e psicologica anche nell’anziano non autosufficiente, il quale può prendersene cura con l’aiuto della badante.
In questo modo, anche il legame tra anziano e badante risulta rafforzato, inducendo un senso di fiducia e rassicurazione nei confronti dell’assistente familiare.
Family Care, agenzia specializzata nell’assistenza a domicilio, consapevole dell’importanza per l’anziano di mantenere il legame con il proprio animale, è in grado di individuare e scegliere la badante più adatta, mettendo sempre al primo posto le esigenze e necessità della persona assistita.
Tutte le badanti Family Care, oltre ad essere assunte regolarmente, si distinguono per affidabilità e preparazione per garantire benessere all’anziano assistito a domicilio e di rassicurare i suoi familiari.
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