Settore domestico: crescita esponenziale di assunzioni
Il Governo, per arginare la pandemia da Coronavirus, ha imposto nel 2020 un lockdown nazionale, suddividendo negli ultimi mesi dell’Italia in fasce (gialla, arancione, rossa) con restrizioni più o meno rigide tra le varie regioni del Paese. L’Italia è stata così travolta da una crisi non solo sanitaria ma anche economica che ha intaccato quasi tutti i settori ad esclusione del settore domestico che è stato interessato da una crescita esponenziale di assunzioni. Basti pensare che a marzo, in pieno lockdown, con oltre 50 mila assunzioni, il comparto domestico ha registrato un vero e proprio boom, con un incremento del 40% rispetto all’anno precedente.
Nel 2020 infatti, le assistenti familiari regolarmente assunte dalle famiglie hanno superato la quota di un milione di persone, con un incremento tra le 200 e le 300mila unità rispetto al 2019.
Sono molte le famiglie che, proprio durante l’anno dell’emergenza sanitaria, hanno scelto di affidare i propri cari alla cura di una badante in modo temporaneo o continuativo.
L’impossibilità di spostarsi, la necessità di recarsi al lavoro solo con certificazione e non da meno l’alto numero di contagi avvenuti all’interno delle strutture per anziani hanno portato le famiglie italiane non solo a trovare un aiuto per assistere i propri anziani ma soprattutto a regolarizzare i contratti di lavoro.
L’assistenza domiciliare: non più solo straniere
Il settore dell’assistenza alla persona, considerando le caratteristiche demografiche dell’Italia, è sempre più indispensabile e per questo attrae non solo lavoratori stranieri ma anche molti italiani, il cui numero nell’ultimo decennio appare raddoppiato.
Gli stranieri che lavorano a domicilio, pur rimanendo in netta maggioranza, mostrano invece un calo del 10% rispetto a otto anni fa e vedono modificata anche la classe d’età d’appartenenza.
La maggior parte dei lavoratori domestici nel 2012 aveva un’età compresa tra i 30 e i 49 anni (54,0%), mentre oggi la fascia più numerosa è diventata quella oltre i 50 anni (52,4%). I lavoratori domestici sotto i 29 anni sono diminuiti in maniera importante arrivando attualmente a coprire solo il 5,3% del totale.
Più badanti ma in regola: le famiglie ricorrono alle agenzie specializzate
L’assistente familiare è senza dubbio una delle figure più richieste sul mercato del lavoro e, proprio a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese, rappresenta un mestiere in costante evoluzione sia sul piano professionale che retributivo.
La pandemia infatti ha messo in luce non solo la crescita di questa figura ma anche la necessità di affidarsi ad assistenti familiari preparati, seri e con contratti di lavoro regolari.
Per assolvere a queste necessità, le famiglie hanno deciso di affidarsi ad agenzie di servizi specializzate in grado di garantire sicurezza e affidabilità nel processo di assunzione di una badante.
Le agenzie di settore come Family Care, anche durante il lockdown, sono rimaste operative garantendo alle famiglie:
- continuità nei servizi già avviati;
- risposte celeri alle nuove richieste;
- informazioni e chiarimenti rispetto alla domanda di regolarizzazione di badanti non a norma;
- sicurezza in fase di ingresso o rientro della badante anche attraverso scrupolosi screening anti Covid o periodi di isolamento.
Family Care da sempre è sinonimo di professionalità e anche durante questo periodo è stato un vero e proprio punto di riferimento per le famiglie d’Italia garantendo ascolto, accompagnamento e tempi di assunzione brevi.
Family Care sostiene le famiglie in tutti i passaggi e gli aspetti legati alla ricerca, alla selezione e all’assunzione diretta dell’assistente domiciliare, gestendo i servizi sia da un punto di vista amministrativo sia da un punto di vista organizzativo.
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