Un regolare contratto di lavoro
Assumere una badante equivale ad assumere un qualsiasi altro lavoratore e come tale il lavoro a domicilio è regolamentato da un Contratto Nazionale di Categoria.
Purtroppo però il settore dell’assistenza familiare è tra i più colpiti dal lavoro nero. I dati riferiscono infatti, che ogni 10 lavoratori domestici, 4 sono in nero.
E’ necessario pertanto regolarizzare il rapporto di lavoro con un vero e proprio contratto e una procedura specifica alla quale il datore di lavoro deve attenersi se non vuole rischiare pesanti sanzioni.
Cosa fare prima dell’assunzione
A seconda della nazionalità del lavoratore da assumere, ci sono diversi obblighi a carico del datore di lavoro e del lavoratore ai quali adempiere.
1. Reperire i documenti necessari:
Datore di lavoro
- documento di riconoscimento;
- codice fiscale;
- numero di telefono / telefonino;
- indirizzo di residenza ;
- indirizzo luogo dove si svolge l’attività lavorativa;
Lavoratore/lavoratrice
- documento di riconoscimento;
- codice fiscale;
- Se extracomunitario/a : permesso/carta di soggiorno;
- la residenza anagrafica nel caso non ci sia convivenza;
Se la badante da assumere è straniera deve essere in possesso di un permesso di soggiorno valido per lo svolgimento di un’attività lavorativa. Al momento del rinnovo del permesso di soggiorno, inoltre, il lavoratore dovrà esibire in Questura la copia del modulo UniLav.
2. Chiarire le condizioni d’impiego
Assumere una badante significa instaurare un vero e proprio rapporto di lavoro che si basa su un accordo tra datore di lavoro e lavoratore. Tale accordo ha alcune condizioni imprescindibili quali: la categoria contrattuale di appartenenza; le ore di lavoro e di riposo; le festività e le ferie, lo straordinario e i contributi.
3. La stipula del contratto
Il contratto, che regolamenta i servizi a domicilio è denominato CCNL Colf e Badanti e contiene gli stessi elementi di qualsiasi altro contratto di lavoro come malattia, ferie, riposo, maternità, TFR, orario di lavoro, permessi e tariffe e tutto ciò che permette di fissare delle regole che devono essere rispettate dal datore di lavoro e dalla badante garantendo DIRITTI E DOVERI ad entrambe le parti. Non di rado, accade che contratti non stilati correttamente portino a scontri che sfociano in vere e proprie vertenze davanti ad un giudice.
4. Rapporto con l’INPS
Il datore di lavoro è quindi tenuto a comunicare all’INPS entro entro le ore 24 del giorno precedente (anche se festivo) a quello di instaurazione del rapporto di lavoro attraverso il canale telematico, intermediari dell’Istituto o il servizio di Contact center.
Una delle cause più comuni di sanzioni quando si parla di regolarizzare una badante, è la mancata iscrizione della stessa all’INPS. Per il datore di lavoro inadempiente questo si traduce di una sanzione che oscilla dai 1.500 euro ai 12.000 euro.
5. Versare i contributi
Dopo l’iscrizione di un lavoratore domestico, l’INPS apre una posizione assicurativa e invia al datore di lavoro gli avvisi di pagamento per il versamento dei contributi dovuti, in base alla paga oraria effettiva.
Il pagamento dei contributi, può avvenire online e se i contributi sono versati regolarmente, il datore di lavoro può usufruire di agevolazioni fiscali.
Come la mancata iscrizione all’INPS determina sanzioni, così anche il mancato pagamento dei contributi può comportare sanzioni pecuniarie. In questo caso l’INPS sanziona per il 40% dell’importo dovuto, da pagare entro 12 mesi; diversamente al datore di lavoro verrà contestata un’evasione contributiva sanzionata per legge.
Mansioni e inquadramento della badante
L’inquadramento di una badante è in funzione del grado di non autosufficienza della persona da assistere. Il contratto nazionale (CCNL) che regola il lavoro domestico individua 2 livelli: Bs e Cs.
Profilo Bs: assistenti a persone autosufficienti, ovvero quelle badanti alle quali si affida principalmente un compito di sorveglianza.
Livello Cs: rientrano le badanti cui è affidata la cura di persone non autosufficienti.
Badante a ore, part-time o convivente
L’ assistente familiare può essere assunta ad ore o in regime di convivenza. In questo caso il datore di lavoro è obbligato a garantire il vitto e l’alloggio.
La badante assunta a tempo parziale è inquadrata nel livello Bs.
Family Care rende semplice l’assistenza familiare
La gestione amministrativa e la stesura del contratto di lavoro per le collaboratrici familiari è uno degli aspetti più complessi nella ricerca di una badante per non rischiare sanzioni o andare incontro a lunghe e spiacevoli vertenze .
Family Care affianca la famiglia non solo nella scelta della badante ma si fa carico completamente della gestione di tutta la pratica amministrativa del contratto legata all’assunzione regolare dell’assistente domiciliare come previsto dal CCNL Colf e Badanti.
Family Care si occupa di ogni aspetto burocratico quale l’inquadramento contrattuale e la busta paga, la gestione di permessi, ferie, malattie, il calcolo del TFR e quant’altro necessario, oltre alla definizione del costo della badante e il calcolo dei contributi.
Family Care è accanto alle famiglie con professionisti e consulenze specifiche per aiutarle ad accedere ai contributi pubblici e alla fatturazione dei costi a uso fiscale per evitare eventuali violazioni degli obblighi di assistenza familiare.
Hai bisogno di maggiori informazioni?
Scegli l’agenzia più vicina e contattaci: saremo felici di aiutarti!
Condividi su: