Cambio di stagione: come proteggere gli anziani

Cambio di stagione: come proteggere gli anziani

Oramai la primavera è arrivata, le temperature tendono ad aumentare, le giornate si allungano e la natura si risveglia. Sebbene la primavera sia una stagione attesa e desiderata da quasi tutte le persone, capita a molti durante il passaggio tra inverno e primavera di trovarsi a dover affrontare sbalzi di umore, sonnolenza e stanchezza persistente. 
Nonostante questi cambiamenti influenzino anche i giovani, un’attenzione particolare deve essere rivolta agli anziani, che già normalmente si scontrano con stanchezza e malumori dovuti al passare degli anni e che in questo periodo dell’anno possono vedere aumentare alcuni fastidi come il dolore ad ossa e articolazioni. 
Cambio di stagione come proteggere gli anziani
Il clima inoltre in primavera è ancora piuttosto variabile e caratterizzato da sbalzi di temperatura durante il giorno che favoriscono un calo delle difese immunitarie, capogiri, colpi d’aria, tosse e mal di gola. 
La variazione delle ore di luce e della temperatura, produce infatti, effetti importanti sia sul corpo sia sull’umore degli anziani che possono avere necessità di dormire di più poichè si ritrovano a dover fare i conti con un maggiore affaticamento ma anche con disturbi come depressione e ansia. 
Per questo motivo, chi si prende cura di un anziano deve essere in grado di notare eventuali cambiamenti nell’umore o atteggiamenti particolari soprattutto nelle persone affette da demenza in cui il cambio di stagione può enfatizzare disorientamento o disturbi comportamentali.  
Adottare piccoli accorgimenti che possano aiutare gli anziani a fronteggiare il cambio di stagione può essere utile. 
Vediamone alcuni: 
  • confrontarsi con il medico di famiglia, per stabilire la necessità di supportare la dieta con integratori;
  • scegliere un’alimentazione il più possibile equilibrata;
  • fare regolarmente passeggiate all’aria aperta;
  • controllare che l’abbigliamento sia adeguato alle temperature;
  • monitorare il riposo, per limitare il rischio di affaticamento. 
ALIMENTAZIONE SANA E REGOLARE
Per l’anziano mangiare in modo sano, naturale e variegato è fondamentale per garantire un corretto apporto di vitamine e sali minerali. Ecco alcune linee guida da seguire nella gestione della sua alimentazione:
  • non far mancare la giusta quantità giornaliera di frutta e verdura, fonte di vitamine, fibre e sostanze antiossidanti, utili per il sistema cardiovascolare;
  • frazionare i pasti durante l’arco della giornata e renderli più leggeri, in modo da assicurare un buon apporto energetico durante tutta la giornata;
  • favorire il consumo di legumi e cereali integrali per ovviare alla carenza di ferro a cui  gli anziani sono spesso soggetti;
  • prestare attenzione all’idratazione dell’anziano. 
AUMENTO DELLA TEMPERATURA ED IDRATAZIONE
L’aumento delle temperature porta le persone a sudare di più ma difficilmente l’anziano assistito chiede di bere o dimostra di avere sete. 
La badante che si prende cura di un anziano a domicilio deve prestare molta attenzione a incoraggiarlo a bere spesso affinché non esaurisca le riserve d’acqua e il suo organismo non manifesti una carenza di liquidi con conseguenze anche gravi. 
Negli anziani depressi o con patologie neurodegenerative come la demenza, la situazione è ancora più complicata poiché oltre a non avvertire lo stimolo della sete sono disorientati, hanno difficoltà a verbalizzare i propri bisogni o anche solo a riempire un bicchiere d’acqua autonomamente. 
La disidratazione nelle persone affetta da Alzheimer inoltre è causa di un aumento della confusione che rende ancora più difficile intervenire. 
Il ruolo dell’assistente familiare e del caregiver in questi casi è fondamentale e non si limita solo a ricordare all’anziano di bere ma lo guida e lo accompagna nell’azione stessa attraverso una serie di strategie che ne limitano il malessere. 
Per controllare e sapere quanto effettivamente la persona assistita ha bevuto è bene:
  • preparare una bottiglia da 1 litro e mezzo o 2 litri dedicata esclusivamente a lui . A fine giornata sarà più chiaro quanto l’anziano ha bevuto.
  • offrire le bevande durante l’intero arco della giornata ad intervalli regolari senza imporre all’anziano di bere grandi quantità durante i pasti, cosa per altro non corretta.
  • lasciare il tempo necessario all’anziano affinché beva. Ognuno ha il proprio tempo, c’è l’anziano che beve velocemente e quindi richiede più bicchieri alla volta, chi invece sorseggia molto lentamente. In questo caso, è bene lasciare un bicchiere con dell’acqua sul tavolo o addirittura in mano e avvicinarsi in modo costante ricordandogli di bere. 
ABBIGLIAMENTO CORRETTO CONTRO IL CALDO
Con l’aumento delle temperature gli anziani oltre a non avere lo stimolo della sete possono faticare ad avvertire il caldo. 
È bene perciò:
  • verificare sempre che l’anziano non sia sudato;
  • assicurarsi che indossi abiti adeguati alla stagione
Per proteggere meglio l’anziano da reumatismi o colpi d’aria su cervicale e schiena è sufficiente farlo vestire in base alla temperatura dell’ambiente. 
La miglior strategia è un vestiario “a cipolla” fatto di diversi strati di felpe con cerniera facilmente removibili a seconda dello sbalzo di temperatura. 
Se si assiste una persona allettata è necessario verificare che non sia troppo coperta e che la pelle sia il più asciutta possibile. 

COME GESTIRE LA CASA DELL’ANZIANO
Per tenere sotto controllo il benessere dell’anziano può essere utile:
  • rinfrescare l’ambiente anche con aria condizionata ma non a temperatura non troppo bassa;
  • arieggiare l’ambiente senza creare correnti d’aria;
  • non far uscire l’anziano nelle ore più calde o portarlo in luoghi che provocano grandi sbalzi di temperatura. 
In presenza di patologie che richiedono terapie farmacologiche abituali è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni del medico senza interrompere o sostituire i farmaci di propria iniziativa. 

ATTIVITÀ FISICA PER AFFRONTARE IL CAMBIO DI STAGIONE
Il movimento anche negli anziani ha un effetto benefico sull’umore e permette di limitare ansia e depressione. Fare una passeggiata al giorno è un ottimo modo per tenersi attivi e per avere qualche occasione di socializzazione. 
Con l’arrivo della bella stagione e di temperature più miti, l’assistente familiare può spronare gli anziani a uscire più spesso all’aria aperta, soprattutto alla mattina quando le temperature sono più fresche e l’aria è più pulita. 
È bene accompagnare l’anziano in parchi o zone poco trafficate dove siano presenti panchine che gli consentano di riposare. 
Evitare gli orari in cui la temperatura eccessivamente calda, in particolare da mezzogiorno alle 16. 

ASSISTENTI FAMILIARI FAMILY CARE: PREPARAZIONE E CURA
Prendersi cura di un anziano richiede grande attenzione ecco perché tutte le badanti assunte da Family Care sono preparate e conoscono le varie problematiche che possono interessare le persone anziane anche durante il cambio di stagione al fine di sapere agire tempestivamente e prevenire eventuali complicanze. 
L’assistente familiare infatti, garantisce all’anziano la sicurezza di cui ha bisogno ma allo stesso tempo funge da stimolo guida affinché possa compiere tutte le attività necessarie per mantenere un buon equilibrio psico-fisico. 
La cura e l’attenzione ai bisogni specifici dell’anziano accanto alla disponibilità all’ascolto e la preparazione contraddistinguono le badanti assunte direttamente da Family Care e garantiscono servizi efficaci e di qualità in grado di migliorare la qualità di vita dell’anziano, anche durante i cambi di stagione. 
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