Badante: morte assistito e diritti da far valere

Cosa succede alla badante quando l’assistito muore?

L’argomento badante morte dell’assistito è molto delicato perché, nell’eventualità in cui essa si verifichi, l’assistente familiare si trova a dover affrontare un momento emotivamente complesso. Questo infatti include il dolore per la perdita della persona accudita, spesso dopo un lungo periodo di convivenza e assistenza, e l’incertezza per il proprio futuro lavorativo. La cessazione del rapporto di lavoro, in questo caso, non avviene, ovviamente, per volontà della lavoratrice, ma per una causa di forza maggiore legata al decesso del datore di lavoro. Comprendere che diritti ha la badante dopo la morte dell’assistito è il primo passo per affrontare la situazione con maggiore serenità e tutelare la propria posizione. Il contratto badante stipulato inizialmente, insieme al CCNL di riferimento per il lavoro domestico, sono i documenti cardine che definiscono questi diritti.

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Badante morte dell’assistito: obblighi e adempimenti burocratici

Quando l’assistito dalla badante viene a mancare, il rapporto di lavoro domestico si estingue automaticamente. Gli eredi del defunto hanno l’obbligo di adempiere a tutte le spettanze maturate dalla lavoratrice fino a quel momento. Tra i principali diritti della badante rientrano:

  • La liquidazione delle competenze di fine rapporto che sono il TFR badanti, il corrispettivo dei permessi e delle ferie maturate e non goduti, i ratei della tredicesima mensilità maturati e l’indennità sostitutiva di preavviso badante. Quest’ultima sussiste poiché il decesso dell’assistito configura una sorta di licenziamento badante (sebbene non per giusta causa imputabile alla lavoratrice) e le famiglie sono tenute a corrispondere un’indennità pari alla retribuzione che sarebbe spettata per il periodo di preavviso non lavorato (accompagnata da una lettera di licenziamento). La durata del preavviso varia in base all’anzianità di servizio e all’orario di lavoro settimanale, come stabilito dal CCNL. Per rapporti di lavoro superiori a 24 ore settimanali, il preavviso è di 15 giorni di calendario se l’anzianità è fino a 5 anni, e di 30 giorni se superiore. Per rapporti inferiori, è di 8 giorni fino a 2 anni di anzianità e 15 giorni oltre i 2 anni (FONTE: https://www.laleggepertutti.it/509075_che-diritti-ha-la-badante-dopo-la-morte-dellassistito);
  • La regolarizzazione dei contributi. È fondamentale che le famiglie verifichino e saldino eventuali contributi badanti non versati all’INPS, garantendo la copertura previdenziale della lavoratrice per il periodo lavorato;
  • La badante ha diritto a ricevere la busta paga finale e il documento relativo alla Certificazione Unica (CU) sui redditi percepiti.

Per quanto tempo può rimanere in casa la badante dopo la morte dell'assistito?

Una questione particolarmente sentita, soprattutto per la badante convivente, riguarda la residenza badante e la permanenza nell’abitazione dopo il decesso dell’assistito. La legge e il CCNL prevedono che la lavoratrice convivente abbia diritto a rimanere nell’alloggio per un periodo corrispondente a quello del preavviso che le sarebbe spettato. Questo tempo serve a consentirle di trovare una nuova sistemazione e organizzare il proprio futuro.

È fondamentale che le famiglie:

  • Comunichino formalmente la cessazione del rapporto di lavoro;
  • Procedano con la chiusura del rapporto presso l’INPS entro i termini previsti (solitamente 5 giorni dal decesso);
  • Comunichino all’anagrafe del proprio comune che l’assistente familiare non abiterà più nella casa del datore di lavoro, per sistemare anche la questione residenza badante.

In questo contesto, è sempre consigliabile mantenere un dialogo aperto e costruttivo con le famiglie. Qualora sorgessero difficoltà o incomprensioni, è utile appoggiarsi a un ente esterno come un sindacato o a un’agenzia badanti per ricevere assistenza qualificata e far valere i propri diritti in modo informato e tutelato.

Family Care: con te in tutto il percorso di assistenza familiare

È importante che in momenti complessi come la morte dell’assistito, badanti e famiglie non rimangano sole a gestire il carico emotivo e tutte le relative incombenze burocratiche. Per questo, l’intervento degli esperti di un’agenzia badanti come Family Care diventa indispensabile, soprattutto in questi casi. Essa tratterà l’argomento badante morte assistito con molta sensibilità e risolverà per famiglie e badanti le questioni burocratiche ed eventuali difficoltà.

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