Seconda ondata di Covid-19, ma c'è anche l'influenza
Uno dei temi più dibattuti del momento, a causa della seconda ondata del virus Covid -19 che sta interessando tutto il territorio nazionale, è come distinguerlo dall’influenza stagionale.
Una preoccupazione, questa, crescente tra gli italiani, che con l’arrivo della stagione fredda temono di non ricevere cure adeguate per curare virus e infezioni con sintomi piuttosto simili tra loro.
L’influenza ad oggi colpisce milioni di persone in Italia e nel mondo e se per la maggior parte della popolazione si risolve con pochi accorgimenti, nelle fasce più fragili come gli anziani o persone immunodepresse può portare a complicazioni anche gravi.
Ecco perché da sempre ed in modo particolare quest’anno, il Ministero della Salute ha consigliato a tutte le fasce a rischio della popolazione di vaccinarsi, offrendo il vaccino antinfluenzale alle seguenti categorie:
- bambini dai 6 mesi ai 6 anni;
- over 60;
- tutti coloro che assistono gli anziani o malati cronici tra cui le badanti.
L’OMS ha affermato, infatti, che il vaccino antinfluenzale quest’anno è indispensabile per non sovraccaricare il sistema sanitario e permette di distinguere con maggiore facilità tra una normale influenza di stagione e il Coronavirus.
Se solo il tampone permette una diagnosi certa, alcune indicazioni possono comunque essere utili per comprendere meglio la differenza tra le due malattie e consentire alle persone di fare una prima distinzione per diminuire le preoccupazioni.
Come distinguere i sintomi tra Covid e influenza?
L’influenza di stagione presenta sempre gli stessi sintomi:
- febbre oltre i 38° spesso improvvisa;
- presenza di almeno un sintomo respiratorio (mal di gola, tosse, congestione, secrezione nasale, naso che cola);
- presenza di dolore muscolare e/o articolare.
I sintomi distintivi del Covid-19, rispetto all’influenza, sono:
- momentanea perdita o diminuzione dell’olfatto, che non si accompagna a naso chiuso o naso che cola come invece avviene in conseguenza di comuni virus respiratori;
- alterazione o perdita del gusto che porta i pazienti Covid a difficoltà perfino a distinguere l’amaro dal dolce. Chi sospetta un contagio potrebbe usare prodotti come caffè, aglio, arance o limoni e zucchero per fare una verifica del gusto.
- tosse, che in caso di Coronavirus, è secca, stizzosa e insistente.
Quali sono gli altri sintomi ai quali prestare attenzione?
Potrebbero essere legati allo sviluppo di un’infezione da nuovo coronavirus anche la congiuntivite e disturbi gastrointestinali.
Come comportarsi in caso di febbre?
La comparsa della febbre con una temperatura corporea superiore ai 37,5° è un campanello d’allarme che indica che non si è colpiti da un banale raffreddore. Chi si prende cura di un anziano, in caso di febbre, è bene che contatti il medico di base che farà intervenire l’unità diagnostica preposta agli accertamenti.
Nel frattempo, restano valide le raccomandazioni per un comportamento sicuro e responsabile sia per l’anziano sia per chi lo assiste:
- isolarsi dagli altri.
- Restare in casa.
- Non recarsi al pronto soccorso.
- Non recarsi allo studio medico del medico di base.
- Indossare i dispositivi di protezione mascherine e guanti.
- Igienizzare le mani e la casa.
- Areare il più possibile gli ambienti.
- Controllare se la percentuale di ossigeno, la saturazione, si abbassa.
Indicazioni per le badanti che convivono con un anziano
La SIGOT (Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio) ha stilato delle linee guida dedicate alle persone anziane e a chi si prende cura o convive con loro, come parenti e badanti, per limitare al massimo il rischio di trasmissione del virus da Covid ma anche influenzale.
Le principali linee guide sono le seguenti:
- lavarsi spesso le mani;
- non abbracciare o baciare le persone anziane;
- non sedersi vicino sul divano o a tavola;
- non usare gli stessi asciugamani in bagno o tovaglioli e strofinacci in cucina;
- usare bagni diversi;
- non dormire nella stessa stanza.
Altre raccomandazioni sono utili alle assistenti familiari per evitare le conseguenze psicologiche che l’isolamento e le paure possono far insorgere negli anziani:
- far adottare uno stile di vita sano;
- far svolgere attività fisica sia in casa che all’aperto, anche una semplice passeggiata in spazi isolati;
- prestare attenzione alle variazioni del tono dell’umore negli anziani;
- evitare sospensioni e a cambi di medicazione senza il parere del medico curante;
- mantenere un’alimentazione equilibrata assicurando all’anziano un’adeguata idratazione;
- utilizzare le tecnologie a disposizione per far mantenere all’anziano un contatto sociale almeno virtuale (telefono, smartphone, tablet).
Family Care: lavorare in sicurezza per lavorare meglio
Family Care condivide e promuove tutte le raccomandazioni e informa costantemente le proprie assistenti familiari sui comportamenti da adottare per la sicurezza e il benessere proprio e dell’anziano assistito.
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